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Giuseppina Sciortino – Poema estivo

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Poema estivo: già nel titolo le intenzioni dell’opera, ovvero una composizione dalla vocazione poematica che si nutre di visioni luminose e assolate trasposte in parole. La poesia non sorge mai per caso; è figlia di un percorso preciso e lento e attraversa il corpo – e riposa per poco nella mente – del poeta per poi, dai suoi sali minerali nutrita, procedere verso un chissà dove sempre molto fertile. Descrivere il contemporaneo senza dimenticare la forma dell’antico, un gioco questo ricco e prezioso che con delicatezza invita il lettore a ricevere e ascoltare il suono della stessa Parola farsi spazio dentro di Lui. Dalla prefazione di Sergio Daniele Donati

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Descrizione

Giuseppina Sciortino vive a Milano, laureata in Lingue e Letterature straniere, ha collaborato con diversi blog letterari. Ha ideato e cura il blog “Zurumpat”. Suoi interventi critici, poesie e racconti sono apparsi online e in diverse pubblicazioni antologiche. Ha pubblicato il romanzo L’obiettore di coscienza (Eretica Edizioni, 2019), il saggio Campanili siciliani (Prova d’autore, 2021), il romanzo Petali di rose, madonne e carciofi (Prova d’autore, 2021) vincitore del premio “Esperidi 2021” e Visioni d’abbandono (Transeuropa, 2022). Poema estivo (Eretica Edizioni, 2024) è la sua ultima opera poetica.

1 recensione per Giuseppina Sciortino – Poema estivo

  1. Ale

    Un testo ricco di immagini e suggestioni, con un uso efficace delle metafore, per esempio, nel testo che chiude il libro, la descrizione del vuoto tra due parti che si colma con l’incavo di una mano è particolarmente evocativa, mentre l’immagine del ghibli caldo e asciutto che spazza via tutto aggiunge un elemento di drammaticità. La figura della dama che cerca il Principe Azzurro in un luogo ormai privo di speranza e la successiva menzione dell’illusione come la forza più influente aggiungono un tono malinconico e riflessivo al testo. La parte riguardante i pensieri che ristagnano nel dubbio e l’analogia con sottotitoli di un film muto in contrasto con l’idea di volersi bene come atto di fede aggiunge profondità alla riflessione. Interessante pure il concetto di bugia come magia senza colore che asseconda intenzione ed effetti. Nel complesso, un testo coinvolgente con una ricca varietà di immagini e un’atmosfera ben definita, capace di catturare tramite scene quotidiane, la rappresentazione di oggetti di uso comune, libertà restrizioni o oppressioni vissute nelle situazioni quotidiane. L’uso delle parole non è mai casuale ma aggiunge profondità al poema, spostando l’attenzione da scene esterne a riflessioni più interne e intime ricche di potenziale simbolico che aprono la porta a molte interpretazioni. Un quadro ricco e variato che cattura l’attenzione del lettore. Tra i vari temi, il passare del tempo, un senso di degrado o disillusione che spesso può accompagnare l’età adulta. E infine l’estate che finisce, la vacanza che termina, il ritorno all’origine, un senso di circolarità e continuità che richiama il ciclo inevitabile della vita.

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