Riccardo Mazzamuto – Tredici giorni al rifugio

Confortevole timbro di un poeta che già conoscevamo e stimavamo. Sensibile, accorto, attento a non perdere di vista la forte radice del suo paesaggio, della sua terra, della sua storia. Un poeta che non bara né su altezze vorticose né su abissi insondabili, né su solennità posticce, ma che sa anche planare con la pietas di chi sa che, per raccontarsi, è anche necessario raccontare ciò che è dietro di noi. Dalla prefazione di Renato Minore

È tutto vero, ci avverte l’autore nella nota di apertura, vera la testimonianza di una storia locale a cui il libro liberamente si ispira, reali i luoghi e gli eventi vissuti, veri i protagonisti. E sente il bisogno di raccontarlo con versi brevi e scattanti che si distendono nel respiro lungo e al contempo sorvegliato del poemetto, forma congeniale alla scrittura di Riccardo Mazzamuto. Dalla postfazione di Rosalba de Filippis