Descrizione
Matteo Straccia ama scalare pareti di roccia e di carta, Caproni e la poesia polacca, il Pinot Nero, il tè oolong, Godard, la serietà, il gioco del Go, Glenn Gould, le civette, i Greci antichi, i gentiluomini di fortuna, i libri di carta, le isole, i perdenti, Alice, i cactus, Calvin & Hobbes, i frammenti, Montale, l’esattezza, le città invisibili, Vienna, Bronzino, gli orologi fermi, i vestiti delle donne d’estate, le liste, chiacchierare con Hemingway, fare collage e andare a letto presto (ma non ci riesce mai).
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