12-06-2005 - 07,14

Non ho chiuso occhio ed ora è l’alba.

Outlook, salvali questi miei scritti. Imponili a tut-ti i mittenti che c’hai in rubrica, scopriti piccione e falli giungere ovunque. 
Naturalmente dopo morirai. 

Mi dici come lo vado a fare questo esame di mer-da? Non ho la più pallida idea di che tipo sia, Pao-li. 

No, resto a casa… ma si, chi se ne frega, resto qui. Accendo la tele, metto a palla RockTV, mi preparo un caffé all’odore di esame andato male e mi ci fu-mo su una grossa e rossa sigaretta. E poi, sul tardi, mi spalmo quella buona rimanenza di bomba noc-ciole e cioccolata (che non è Nutella ma ci somiglia - robaccia da Discount) in qualche cornetto avanza-to dall’ultimo festino, ieri sera. Che c’ho anche un mal di testa. Io non posso andare a fare l’esame che se apro la bocca ubriaco il prof. Già. E le assistenti? Quelle saranno carine, come sempre.

Io non l’ho mai visto. Mi hanno detto che è un fi-glio di puttana. Che poi a queste cose io mica ci credo? Che poi è tutto relativo, lo sappiamo bene. Che poi ogni volta che mi hanno detto una cosa del genere ho sempre preso un buon voto (tra parente-si, 26, la mia più alta aspirazione). Che poi… E non sai di ieri sera. Va’, ma che te lo dico a fare, lasciamo perdere.
La tua sorellina è di là, sul divano. Ed è stupenda.
Per fortuna che in questo tormentato capitolo del-la mia vita accanto al mio nome si legge sempre anche il suo. Che bello.

Voglio guardarla un attimo. Mi fa impazzire quando inizia a russare: russa per un minuto, ed è dolce anche in questo, e poi smette… come quando ride. Proprio come quando ride. Io sono fortunato, lo so, me ne accorgo continuamente e, a volte, ho persino i sensi di colpa nei confronti di tutti quelli che non stanno bene come me, come se il loro males-sere fosse colpa mia, come se il mio benessere doves-se essere (bella o brutta allitterazione? Mah.) per forza condiviso con più persone. Io voglio dare tutto di me agli altri, questo sia ben chiaro, ma è di Alice che non voglio dare niente. Toccatemi tutto, ma non lei. Ridicolo, ora comincio a pensare come alla tele-visione.

 

giordano criscuolo

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