Penny Lane abita in
una minuscola casetta di periferia. Incredibile vero?
Sono bastate queste poche parole perché la tua
fantasia prendesse il sopravvento. Altolà dunque, non
staccare le mani da questo libricino prima che tu
possa portarle agli occhi. Non toccarli o
stropicciarli, lasciali così: increduli, stupiti,
stralunati. Ascolta, questo luogo è proprio come lo
stai immaginando: uno di quei posti deprimenti dove i
privilegi di un’anonima cittadina diventano i detriti
di una triste metropoli, dove pochi e scoloriti bar
gestiti da vecchie zitelle dallo sguardo acido e
deluso versano liquori velenosi a operai alienati e
dove al tramonto un gruppetto di bambini vestiti male
gioca a pallone per strada urlando e imprecando contro
le decappottabili che vi sfrecciano a velocità
elevata. Una periferia dove il sole reca quasi
disturbo al regolare grigiore quotidiano, dove la
rassegnazione ha soppresso la speranza. Hai visto la
mente di cosa è capace? A pensarci bene, quel posto
quasi lo conosci anche se non ricordi di averci
vissuto e già ti mette un po’ di malinconia, o no? Ma
non è tutto.
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